Descrizione
Il cuore di questo terzo libro di Pietro Reverdito è la scuola. Maestro elementare dal 1949 al 1988: 40 anni con molte e diverse generazioni di ragazzi che ha aiutato a crescere e a formarsi, non solo come studenti, ma come persone.
Impresa affascinante e difficile, attraverso la quale Pietro ha vissuto intensamente l’attività educativa, intrecciandola con la vita famigliare e civile, sportiva e culturale, tanto interessato alle vicende del mondo quanto profondamente radicato in quei suoi paesi. Mombaldone, Roccaverano, Montechiaro, ‘terra di mezzo’ tra Monferrato e Langa – tra Acqui Terme, Nizza Monferrato e Ovada – dolce come le sue uve e brusca come i suoi calanchi. Mite e severa, morbida e schietta come il suo protagonista.
Un percorso del tutto inedito e originale: brevi note e commenti su situazioni, problemi e atteggiamenti propri del lavoro scolastico, sia organizzativo che didattico, sovente assai distanti delle condizioni attuali.
Ma c’è un’evidente costante, del tutto essenziale per il nostro presente: non semplici contenitori di nozioni ma la centralità dei ragazzi, persone con un proprio mondo, da aiutare a crescere.
L’AUTORE
Pietro Reverdito. Scolaro, studente, partigiano, insegnante elementare per quarant’anni. Agricoltore e produttore di vini. “Maestro-contadino” lo hanno sempre soprannominato Papà Giovanni e Mamma Gina.
La guerra e l’esperienza partigiana, la scuola e un breve momento dedicato alla politica, la vita semplice di campagna, la lettura e l’aggiornamento alla realtà quotidiana gli consentono la costante partecipazione a mille incontri e convegni. Per non parlare della presenza dei suoi scritti (“Sfoghi di un partigiano deluso” come li definisce lui) su “L’Ancora”, “Langa Astigiana” e “Barolo”. Infine nel 2009 il libro “La giusta parte” e nel 2015 il secondo libro “Il mio tempo”.