Il dizionario delle guerre 1946-2022

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È giunto il momento che gli uomini prendano coscienza di quanto i conflitti possano essere inutili e distruttivi e della necessità di bandire la guerra dalle attività del genere umano.

Alberto Moravia (1907-1990)
L’Espresso, 21 novembre 1982

Prima ancora che il 10 febbraio 1947, a Parigi,
si firmasse il Trattato di pace a conclusione
della Seconda guerra mondiale, si riaprirono i conflitti.

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In Cina, tra l’esercito di Mao e quello di Chiang Kai-shek,
in Grecia tra la destra monarchica e i comunisti,
in Vietnam per l’indipendenza dalla Francia.

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Era il 1946. Da allora sono passati 76 anni
e quasi altrettanti sono stati gli scontri tra Paesi, etnie, partiti.
Dovunque

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Un lungo e doloroso elenco di battaglie, di feriti, di morti.

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Si è detto e ripetuto mille volte: “Mai più guerre!”
E invece si combatte ancora, in Yemen, Afghanistan, Donbass,
Eritrea, Ucraina, Etiopia, Israele, Libano…

Descrizione

Finita una, ne comincia un’altra. Alla conclusione della Seconda guerra mondiale si combatteva in Cina, tra l’esercito “rosso” di Mao e quello nazionalista di Chiang Kai-shek; in Grecia tra la destra monarchica e i comunisti; in Indocina per l’indipendenza dalla Francia.

Era il 1946 e da allora si è continuato a farlo in quattro continenti: centinaia di conflitti tra stati, guerre civili o per l’indipendenza.

Un lungo e drammatico elenco di battaglie, di morti e feriti non solo tra gli eserciti schierati in campo, perché anche la popolazione civile soffre i bombardamenti aerei e il fuoco di artiglieria, l’occupazione del territorio e la crudeltà delle rappresaglie.

Si è ripetuto mille volte: “Mai più guerre!”, ma resta soltanto una speranza; la realtà purtroppo è diversa, come dimostra quanto sta ancora avvenendo in Kurdistan, in Libia, in Yemen, in Ucraina…

Mario Vittorio Lombardo, giornalista. È nato a Genova e cresciuto nel Basso Monferrato, ad Acqui Terme. Per più di trent’anni ha lavorato in Mondadori, caporedattore a Storia Illustrata e, dopo un intervallo a Starbene, inviato a Epoca. A cavallo del 2000 ha contribuito alla nascita e alla breve vita di eDay, quotidiano generalista via web, poi è passato a periodici economico-finanziari (BancaFinanza, Espansione). Per Mondadori ha scritto una biografia di Isadora Duncan e un audiolibro su La nascita di Israele. Insieme a Fabrizio Pignatel ha pubblicato La stampa periodica in Italia (Editori Riuniti). Tra l’altro, ha collaborato con Tmc (Tele Montecarlo) per la cronaca dei fatti dell’anno, scritto una storia a dispense delle guerre napoleoniche, i testi di Terre Promesse (TCI) sulle ex colonie italiane; il primo e il 21° capitolo del collettaneo Europa oltre le nazioni (Mimesis).

Informazioni aggiuntive

Dimensioni 16,5 × 24 cm

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