Descrizione
Alle prime luci dell’alba, il tenero gallo Antonio ci sveglia per iniziare il fantastico viaggio dell’esistenza. Ambientati in luoghi reali e dell’animo, quattordici episodi flash, preceduti da selfie poesia, raccontano la storia, l’avventura e la vita vissuta di un uomo.
La drammatica attraversata del ghiacciaio dell’Adamello è un momento di verifica che precede la volontà definitiva di spiccare il volo nel mondo.
Irrompono New York e la sua Ground Zero, da Bangkok si plana sul tempio di Angkor Wat dichiarato dall’Unesco il sito archeologico più importante del Sud-Est Asiatico. La lepre e il fido cane, i viaggi in auto, il treno per sognare, mescolati con la ricerca del perché e del senso della vita, sono il pretesto per comunicare momenti, intimi e spensierati, di gioia e di amore che si alternano ad episodi di struggente dolore. La volontà di fuggire i frastuoni e lo stress della vita spinge alla necessità della meditazione e della sosta. Pace e silenzio sono trovati nei luoghi di culto disseminati fra le terre dell’Umbria e delle Marche, nella birra artigianale del convento dei cappuccini in Baviera, presso i monasteri greci di Kalambaka costruiti sulla sommità delle Meteore, sotto i tetti dorati delle pagode orientali.
Cadenzati dai rintocchi di campane, ricordi giovanili rilanciano l’esplorazione dell’esistenza fino a raggiungere la vetta della propria vita. Un istante di appagamento poi …rompe l’incantesimo l’ora del ritorno…, accorgersi di dover fabbricare un bastone su cui appoggiarsi poiché …subito inizia la scabrosa discesa.
Suona, innaturale, l’ottava tromba: “Papà, portami in alto.”
Il tanto girovagare partorisce la necessità di sopire l’affanno dell’anima e l’irrequietudine dell’intelletto con il ritorno in luoghi selvaggi ed incontaminati conosciuti nell’infanzia.
Da Vivaldi alla prassi è il commiato, il crepuscolo di un’intera canzone vissuta e conclusa insieme a Elsa, amata compagna.
… Eravamo sulla sponda del rio: “Attenta! Un piede sopra questo sasso e poi su questo. Dammi la mano. Così!” E avanti.
…Mia moglie (che rimane ancora la prima!) mi invita ad una pausa. Dobbiamo però salire là, su quella sponda che conosco. Ci mettiamo seduti fra le negritelle in fiore. L’aria che sale dal basso ci inonda con effluvio al cioccolato. Il profumo intenso di quell’orchidea non si può certo comprimere in un flacone spray!
…“Dove vai?” – “A perlustrare quella trincea!” – “Non andare lontano!”
Emerge chiara la consapevolezza che è giunto il tempo di immergersi in una nuova dimensione: come crisalide il vecchio biplano si spoglia della sua ormai logora carlinga, si trasforma in aliante leggero che, nell’ora del vespero, vola verso il Sole alla volta del suo nuovo Paradiso.