Descrizione
La ragazza dell’universo accanto
Un romanzo sorprendente e molto originale. Nato da una storia vera, dal racconto di molti ospiti di un famoso hotel nella Marca trevigiana. L’Autore, nel suo lavoro di giornalista, si è documentato attraverso colloqui e interviste, raccolta di testimonianze relative agli accadimenti che stanno alla base della narrazione del libro stesso.
Lo scenario della vicenda è la città di Altinia (una Treviso leggermente modificata) dove si aggira una presenza soprannaturale, il fantasma di un soldato ferito durante la Prima Guerra Mondiale, quando l’Hotel era stato requisito per diventare un ospedale militare. Nelle Ville Venete del Terraglio e della Riviera del Brenta molte sono le testimonianze di persone “con i piedi ben piantati a terra” che hanno avuto a che fare con entità che non appartengono a questo mondo.
Il fantasma del soldato non è il personaggio principale del romanzo ma il trait d’union fra i protagonisti e il testimone di un possibile “varco di confine” tra il nostro universo e un mondo parallelo. Il protagonista è Giulio, un giovane antiquario alla ricerca di se stesso, che inizia la caccia al fantasma e ai suoi segreti e che coinvolge i suoi amici nella stessa ricerca sia ad Altinia che a Venezia e alle pendici del Monte Grappa dove il soldato fu ferito e, in seguito, morì.
Inoltre compare un misterioso personaggio, Sebastiano, che sprona Giulio a scrivere il racconto, “Il caso Valdez”. È la storia di Aurelia, una specie di Indiana Jones in gonnella alle prese con un quadro rubato in una Parigi “parallela” e con la vita di un pittore considerato “matto” ma a conoscenza del segreto del fantasma. Le due vicende si sviluppano autonomamente fino a convergere in un finale che lascerà il lettore soddisfatto e a bocca aperta.
PIERLUIGI TAMBORINI, varesino di nascita, trevigiano d’adozione, ha lavorato per 30 anni nella redazione di Treviso del Gazzettino. Giornalista professionista dall’82 ha iniziato la sua carriera come cronista sportivo alla Prealpina, quotidiano di Varese, passando poi in Friuli come addetto stampa del commissario straordinario per il terremoto. Nel 1980 ha iniziato a lavorare per il Gazzettino occupandosi di cronaca nera, passando poi nel corso degli anni ad altri settori giornalistici. Nel 2003 ha pubblicato, con il collega Sante Rossetto, “Il barbiere di Treviso”, la cronaca quotidiana di una città veneta tra Sei e Settecento e nel 2008 “Il centravanti triste”, ventidue racconti legati al mondo del pallone con la prefazione di Bruno Pizzul.