Descrizione
Un bambino di quattro anni circa viene ritrovato mentre cammina sulla E18, l’autostrada che conduce a Stoccolma. Le ricerche sulla sua identità non portano a nulla.
Il bambino, apparentemente sano, non parla e viene affidato alle cure di una coppia in attesa di adozione. Lars, il padre adottivo, giornalista del quotidiano Svenska Dagbladet, viene falciato in Afghanistan con alcuni colleghi mentre percorre la strada da Kandar a Zaranj. Emily, la mamma adottiva, illustratrice di libri per bambini, sconvolta dal dolore, si rifugia sull’isola di Gotland con il bambino.
La pace dell’isola si trasforma in una sorta di incubo: il loro anziano vicino di casa viene brutalmente aggredito e ridotto in fin di vita. Inspiegabilmente madre e figlio entrano nel mirino di qualcuno.
Inizia così un lavoro di ricerca condotto da Emily con l’aiuto di tre amici e del commissario di polizia dell’isola.
Tra drammatici momenti e situazioni da thriller, si arriverà a scoprire la vera identità del figlio e a svelare un vero intrigo neonazista.
Motivi dominanti del romanzo
- La donna. La ricerca della solidarietà al femminile. La forza della donna soprattutto nel ruolo di madre.
- La Svezia. Un paese dove pulsano nell’aria il rispetto umano, la libertà di essere ciò che vuoi, con i suoi abitanti “alla mano” e lontani da ogni forma di pregiudizio.
- La memoria. Il desiderio di tenere alta la guardia rispetto al tema della shoah, della persecuzione del popolo ebraico e dell’antisemitismo strisciante che sta cercando di rialzare la testa anche in Svezia.